“Maggio risveglia i nidi, maggio risveglia i cuori” scriveva il Carducci. E maggio risveglia anche la mia voglia di Sicilia, un’isola che a primavera indossa il suo vestito migliore e che ha tutte le risposte ai miei desideri: mare, sole, spiagge, cultura, ottima cucina e ottimo vino. Una voglia più facile da soddisfare da quando, da qualche anno, le compagnie low cost hanno introdotto i voli Roma Catania, che in un’ora e un quarto di viaggio conducono dalla bellezza della capitale alla bellezza della seconda città siciliana e dei suoi dintorni.
Catania, infatti, non offre soltanto le meraviglie barocche del suo centro storico, non a caso riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio dell’umanità, ma anche la grande ricchezza paesaggistica e naturale delle sue vicinanze. Se non la conoscete, vi basti sapere che sorge alle falde dell’Etna, a circa metà della costa orientale siciliana e a circa metà strada tra Taormina e Siracusa (la prima dista 53 km e la seconda è a 66 km). Il territorio di Catania si divide prevalentemente tra la pianura delle zone meridionale e sud orientale e i tratti montuosi della fascia settentrionale, nell’area dell’Etna. E’ inoltre bagnato dall’acqua del fiume Simeto e del mar Ionio, su cui si affaccia. Non lontano dalla città si succedono distese di agrumeti.
All’interno della città, spiccano le meraviglie del suo cuore antico, che meritano sicuramente almeno un paio di giorni di permanenza (l’accoppiata viaggio e pernottamento la propongono pochi siti, tra cui i più noti sono Expedia e Opodo). Innanzitutto piazza del Duomo, che fu costruita nel sito della “platea magna”, di età medievale, dopo il terribile terremoto del 1963. La piazza ospita, al centro, il simbolo cittadino, la fontana dell’Elefante, datata 1736 e composta da un elefante di epoca romana, un obelisco egizio e gli emblemi di Sant’Agata, patrona di Catania. Sempre in piazza Duomo si trova anche una seconda fontana, quella dell’Amenano, in cui gli abitanti sono soliti gettare delle monetine. Lo splendore della piazza è dovuto, però, soprattutto alla Porta Uzeda e agli edifici che ne marcano il perimetro, in particolare la magnifica Cattedrale, dedicata a Sant’Agata, e il Municipio, entrambi ricostruiti dopo il terremoto del 1693.
Il patrimonio di Catania non si limita, però, ai tesori di piazza Duomo, ma include anche i resti del Teatro Romano, la monumentale Via dei Crociferi, su cui si succedono palazzi del Settecento e chiese barocche, il Monastero benedettino di San Nicolò l’Arena e il possente Castello Ursino, che Federico II di Svevia fece costruire nella prima metà del Duecento e al cui interno è allestito il Museo Civico. E poi? E poi c’è tutto il resto!