Avete mai provato la sensazione di essere travolti da un turbine di incredibile energia semplicemente varcando una porta? Come una ventata di adrenalina pura, in grado di ricaricare le batterie in un istante?
Ecco, così mi sono sentito qualche giorno fa in Russia, entrando dell’enorme stadio Luzniki di Mosca, selezionato per ospitare la finale dei campionati mondiali di calcio 2018, organizzati dalla FIFA e finalmente di nuovo in Europa, dopo ben 12 anni.
Un ingresso completamente rinnovato, bianco candido e iridescente che porta su, fino agli spalti.
Una marea di sedute completamente vuote, pronte ad ospitare tifosi da tutto il mondo, fatte apposta per essere investite dall’euforia di chi vi si siederà per esultare davanti al gol della propria nazione del cuore.
Il campo è verde intenso, l’erba è fresca, incalpestabile e nel silenzio irreale di uno stadio vuoto mi sembra quasi di sentire già le grida e i cori, sotto quel cielo così azzurro con cui la Russia mi ha accolto in città.

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Quella che ho incontrato è una Mosca in movimento, in trasformazione, in cui i lavori di manutenzione, ampliamento e ristrutturazione si susseguono in ogni angolo della metropoli; la capitale si sta preparando, si sta facendo bella, per essere ancor più affascinante e funzionale in vista di un evento sportivo così importante.

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Ma ad accogliere la FIFA, le squadre e i fan, in occasione della Confederation Cup 2017 e dei mondiali di calcio 2018 è anche Sochi, sulla costa, celebre per essere stata scenario delle Olimpiadi Invernali 2014.
La raggiungo in poco più di due ore di volo da Mosca e mi stupisco di fronte a una città che sembra essere fatta apposta per lo sport.
Dalla terrazza dell’hotel Tulip Inn che mi ha dato il benvenuto, guardo al  suo enorme complesso sportivo iper-moderno e non vedo l’ora di tuffarmici, lì dove anche i più grandi atleti del mondo hanno messo piede.

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Servono parole per raccontarvi l’euforia che si prova a sfrecciare con un bolide sulla pista di Formula 1 del Sochi Autodrom? Oppure quell’indescrivibile senso di libertà dato da un salto in bungee jumping dai 207 metri dello SkyPark, poco lontano dagli impianti sciistici di Rosa Khutor?
Pensate che proprio qui sorgono il villaggio olimpico, le piste e gli stabilimenti che hanno ospitato gli sportivi 3 anni fa.

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Ma sapete qual è la stata l’esperienza più indimenticabile?
25 giugno, Germania VS Camerun, al Fisht Stadium di Sochi.
90 minuti intensi, vivendo il vero spirito della FIFA Confederation Cup, seduto fra la tifoseria di una squadra e dell’altra.
E mentre il pallone entra in rete segnando il goal della vittoria, una Ola mi travolge quasi per caso…ed è emozione!

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